A causa dell’embargo vigente, molte aziende hanno interrotto le vendite in Russia e quindi l’uso dei propri marchi, le cui registrazioni possono rischiare la cancellazione per decadenza, man mano che il tempo passa. Si nota anche un incremento di “trademark squatters” locali, ossia di soggetti che registrano marchi simili a quelli di aziende straniere. Oltre al servizio di sorveglianza sui marchi, è opportuno valutare di effettuare un appropriato ri-deposito dei marchi principali, con leggere modifiche nei prodotti o nell’aspetto rispetto alla versione attualmente registrata: ciò perché l’Ufficio Marchi locale rigetterebbe una domanda per un marchio tale e quale, anche se dello stesso titolare. Il rideposito farà scattare nuovi termini per la decadenza, mettendo al sicuro la tutela del brand.